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Napster prepara il ritorno con criptovalute e NFT

Napster, azienda che un tempo era sinonimo di file-sharing, è divenuta nel corso del tempo una piattaforma che offre un servizio legalizzato a pagamento, e ora vuole rilanciare l’attività intorno alle criptovalute e i token non fungibili (NFT).

Con la riorganizzazione della nuova entità, Napster Innovation Foundation prevede l’emissione di token $NAPSTER utilizzando il protocollo di blockchain Algorand per snellire le funzionalità esistenti, nonché sbloccare nuove opzioni per la creazione di valore nel contesto della musica in streaming.

“Stiamo entrando nell’era dello streaming a valore aggiunto della musica, che costituisce uno dei pochi settori commerciali di crescita e in cui l’adozione della tecnologia blockchain ha immediatamente senso per tutti”, spiega Emmy Lovell, amministratrice delegata a interim di Napster. “Si tratta di una tecnologia su cui i creatori di musica, gli ascoltatori e i titolari di proprietà intellettuale fanno già grande affidamento. Il Web3 offre un’opportunità per approfondire, estendere e migliorare l’ecosistema musicale”.

“Napster è un’impresa solida e autosufficiente, nonché un marchio iconico”, ha dichiarato Matt Zhang, fondatore e amministratore delegato di Hivemind, società amministratrice del consorzio che ha acquisito Napster. “Il nostro investimento nell’azienda rispecchia una visione a lungo termine e molto più ampia rispetto all’ambiente di contrattazione a breve termine degli asset crypto. Al contrario, intravediamo un’ottima opportunità per creare valore di lunga durata, applicando la programmazione Web3 a un’attività esistente abilitata dalla tecnologia.”

La mossa di Napster è simile a quella di LimeWire (altro noto programma di file sharing noto a chi ha vissuto le evoluzioni del mondo online all’inizio del millennio), che ha annunciato il ritorno con iniziative che ruotano intorno al mondo degli NFT, distribuendo con la tecnologia dei Non-Fungible Token contenuti come brani inediti, demo mai pubblicati, artwork, versioni dal vivo di brani e materiale registrato nel backstage.

Avvalendosi della tecnologia peer-to-peer, introdotta all’epoca da Napster e oggi utilizzata nella blockchain, l’incarnazione iniziale di Napster aveva portato alla creazione di un nuovo metodo per la distribuzione della musica. Negli anni successivi l’attività è evoluta in un servizio di streaming musicale in abbonamento pienamente legale. Ora Napster ritorna in qualche modo alle origini, lanciando un ecosistema decentrato incentrato sulla musica a tutto vantaggio dei fan, dei creatori di musica e dei titolari di diritti.

Fonte: macitynet.it 

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