La notizia non è di quelle gradevoli e non farà certamente piacere agli utenti più giovani che inviano centinaia di sms per comunicare.
In tempi di crisi è, infatti, allo studio del Governo una nuova imposta, quella sugli sms.
La tassa, che servirà per finanziare la Protezione Civile, in realtà graverà sugli operatori telefonici (Tim, Vodafone, Wind, Tre) che dovranno versare all’erario 2 €/cent per ogni sms inviato da cellulare o dai loro siti internet, con ovvie ripercussioni negative sui consumatori finali. Gli operatori fungeranno, infatti, da sostituti d’imposta e faranno gravare le maggiori tasse da versare al Fisco sui loro utenti con l’aumento del costo degli sms inviati da cellulare, in modo tradizionale, da pc e da siti internet.
Non è chiaro a questo punto se ci saranno ripercussioni anche sui messaggi inviati da applicazioni Voip e come sarà tecnicamente possibile tassare questi messaggi che sfuggono agli operatori telefonici.
Già da domani ne sapremo di più quando il Governo varerà la riforma della Protezione Civile, a cui ricordiamo saranno destinati i maggiori proventi derivanti dalla tassazione degli sms.
Aggiornamento
Sarebbe già morta l’ipotesi di finanziare parzialmente la Protezione Civile con un’accisa sugli sms. Il passaggio che era comparso nell’articolo 4, comma h, della bozza di decreto legge di riforma della Protezione Civile, che dovrebbe essere esaminata e approvata domani in Consiglio dei ministri, prevedeva la possibilità – in aggiunta a un rincaro delle accise sulle benzine – di tassare fino a un massimo di 2 centesimi di euro i brevi messaggi di testo.