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iPhone 12, il 5G con Dual SIM si potrà sfruttare in futuro

Nelle ultime ore ha fatto discutere la notizia di limitazioni tra Dual Sim e connessione 5G di iPhone 12. In pratica quando si utilizzano due linee in modalità Dual SIM, i dati 5G non sono supportati su nessuna delle due linee e torneranno a 4G LTE. Con la modalità Dual SIM attivata, il terminale si collegherà esclusivamente alle reti alla velocità 4G LTE, questo per entrambe le SIM. Invece se l’utente usa solo la eSIM digitale tramite un operatore che dispone di reti e piani 5G, allora potrà beneficiare della maggiore velocità di connessione in 5G.

Il sito Macrumors riferisce che da una slide di una presentazione interna di Verizon, si evince che Apple prevede di attivare il supporto 5G anche nella modalità Dual SIM grazie ad un aggiornamento software che dovrebbe arrivare prima della fine dell’anno. Nel frattempo l’operatore Verizon riferisce che gli utenti di eSim devono rimuovere la SIM fisica dai loro iPhone 12 o iPhone 12 Pro per accedere alle reti 5G.

IPhone XS, iPhone XS Max, iPhone XR e modelli successivi sono dotati di dual SIM con una nano-SIM e un’eSIM. L’eSIM è una SIM digitale che permette di attivare un piano cellulare con il proprio operatore telefonico senza dover usare una nano-SIM fisica.

Con iOS 13 e versioni successive, entrambi i numeri di telefono possono effettuare e ricevere chiamate vocali e FaceTime e inviare e ricevere messaggi usando iMessage, SMS ed MMS.

Fonte: Macitynet.it

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L’iPhone 12 Pro ha 6GB di RAM

Stando a informazioni che è stato possibile ricavare dall’ultima beta di Xcode, gli iPhone 12 Pro e gli iPhone 12 Pro Max integrano 6GB di memoria RAM, mentre gli altri due modelli più piccoli integrano 4GB di RAM.

Apple non indica nelle specifiche dei dispositivi la RAM ma questo dato può essere ricavato da benchmark e altri sistemi. Se il dato di 6GB per i due dispositivi top di gamma sarà confermato, è a prima volta che questo quantitativo di memoria RAM viene sfruttato sui dispositivi della Mela.

La maggiore quantità di memoria RAM permetterebbe di differenziare ulteriormente i due dispositivi top di gamma  dai modelli base. Tra le peculiarità degli iPhone 12 Pro, miglioramenti nel night mode, il DeepFusion su tutte le camere, il sensore migliore nella fotocamera wide, la presensza dello scanner Lidar. Gli iPhone 12 Pro supportano il ProRAW, un nuovo formato “RAW” che unisce la flessibilità del RAW con la fotografia computazionale. Le API per la gestione di questo formato saranno utilizzabili anche da sviluppatori di terze parti.

Cominciano a circolare anche i primi benchmark che mostrerebbero risultati ottenuti con un iPhone 12 Pro, indicato come “iPhone 13,3” con iOS 14.1. Questi benchmark confermerebbero la presenza dei 6GB di RAM ed evidenziano un punteggio di 1590 con Geekbench nei test single-core e di 3120 in quelli multi-core. Come termine di paragone, con gli iPhone 11 Pro si ottiene un punteggio di 1336 nei test single-core e 3545 nei test multi-core. La discrepanza nei valori ottenuti con i test multi-core lascia scettici sull’effettiva veridicità di questi benchmark.

Fonte:Macitynet.it

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Le multinazionali della musica contro Apple in Russia: tre app violano il diritto d’autore

Sony Music Entertainment, Universal Music e una divisione di Warner hanno depositato richiesta per una ingiunzione preliminare contro Apple in Russia perché quest‘ultima ospita sull’App Store tre app dedicate alla musica che violano il copyright. La richiesta è stata presentata presso il Tribunale Civile di Mosca: la denuncia riguarda, come accennato, tre app, tutte al momento disponibili su App Store, che permetterebbero agli utenti di accedere a canzoni e brani senza pagare.

Le nuove norme giuridiche locali obbligano le piattaforme che distribuiscono contenuti su internet di rispondere rapidamente alle accuse di violazione del copyright, chiedendo agli sviluppatori di rimuovere le app che promuovono “pirateria”, e se la richiesta dovesse risultare infruttuosa, di rimuoverle ugualmente rivolgendosi alla fonte di distribuzione. La mancata esecuzione di una delle due indicazioni potrebbe comportare per le piattaforme gestite da Apple, Google e altre entità, il blocco da parte dei locali ISP (Internet Service Provider, i fornitori di servizi Internet).

Roman Lukyanov, CEO di Semenov & Pevzner – uno studio legale locale specializzato in materia di protezione dei diritti d’autore e rappresentate delle citate etichette – ha riferito al quotidiano Kommersant che la richiesta di provvedimenti provvisori per Apple in Russia contro gli sviluppatori delle app in questione è stata depositata il 1° ottobre 2020, indicando Apple come convenuta.

Nella domanda si chiede che il Roscomnadzor (letteralmente Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa), l’ente federale russo che si occupa del controllo (e della censura) nelle telecomunicazioni, intervenga per fermare condizioni che consentano la distribuzione illegale di opere protette i cui diritti appartengono ad artisti locali. La notizia dell’ingiunzione è segnalata dal sito TorrentFreak. Test con le app avrebbero ad ogni modo rivelato che il problema è molto più ampio.

Fonte: Macitynet.it

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Face ID e mascherine, Apple non ridurrà mai la sicurezza

Apple potrebbe farlo ma ha deciso di non “indebolire” il Face ID (il riconoscimento facciale che consente l’autenticazione sicura mappando con precisione la geometria del volto dell’utente) per semplificare lo sblocco del dispositivo anche quando si indossano le mascherine di protezione indispensabili per contrastare la pandemia di Coronavirus.

È quanto emerge da una intervista del periodico tedesco Stern con Tim Millet, vice presidente platform architecture della multinazionale di Cupertino. «È difficile vedere qualcosa che non si può vedere. I modelli per il riconoscimento del volto sono di ottima qualità ma questo è un problema spinoso. Gli utenti vogliono la praticità ma anche la sicurezza; e Apple basa tutto sulla certezza che i dati rimangano al sicuro».

«Potremmo pensare a tecniche di sblocco che non coinvolgano la parte del viso che è coperta dalle mascherine di protezione – spiega Millet – Ma si perderebbero alcune delle funzionalità che rendono Face ID unico, rendendo al contempo più facile immaginare che anche terzi potrebbero sbloccare il dispositivo».

Fonte: Macitynet.it

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Apple fa causa alla Geep Canada per il furto di 100.000 dispositivi

Apple ha avviato una nuova causa legale sostenendo che la Geep Canada ha venduto senza permesso 100.000 iPhone, iPad e Apple Watch che erano spediti per essere smontati e riciclati.

Apple lavora da anni per aumentare la quantità di dispositivi riciclati, affidandosi per lo più a partner terzi. Dal 2014, tra questi partner rientra anche Geep Canada, società specializzata proprio nel riciclo di componenti elettronici.

Nella denuncia, Apple afferma che Geep Canada ha rubato circa 100.000 tra iPhone, iPad e Apple Watch inizialmente inviati all’azienda per essere riciclati. Geep non nega i furti, ma ha presentato una denuncia contro tre suoi dipendenti accusati di aver compiuto l’intera operazione all’insaputa dell’azienda. Apple, invece, sostiene che non si tratta di semplici dipendenti, ma di importanti dirigenti della Geep Canada.

Sebbene il caso sia stato rivelato pubblicamente solo oggi, Apple ha intentato questa causa a gennaio 2020, mentre Geep ha presentato la sua denuncia contro i suoi dipendenti nel mese di luglio. Dai documenti emerge che Apple ha scoperto questi furti tra la fine del 2017 e gli inizi del 2018, tanto da aver poi deciso di sospendere qualsiasi collaborazione con Geep.

Tra gennaio 2015 e dicembre 2017, Apple ha inviato a Geep Canada 531.966 iPhone, 25.673 iPad e 19.277 Apple Watch per completare le operazioni di riciclaggio, ma a quanto pare una buona parte di questi dispositivi è stata rivenduta nel mercato dell’usato. Apple ha anche scoperto che nei magazzini della Geep Canada i suoi dispositivi venivano conservati lontano da quelli di altre aziende.

Fonte: iPhone Italia

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