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Apple chiede a Foxconn di assumere subito il personale per gli iPhone 14

L’assunzione di nuovo personale nelle fabbriche di Foxconn in Cina dove si produce l’iPhone si sta svolgendo in anticipo rispetto alla tradizionale tabella di marcia, probabilmente per non partire in ritardo quando la produzione di iPhone 14 sarà pronta.

A chiedere a Foxconn di anticipare le assunzioni di nuovi lavoratori sarebbe stata a quanto pare la stessa Apple, anticipando le assunzioni di due mesi rispetto agli anni passati.

Il 3 maggio sono circolate voci secondo le quali Foxconn avrebbe iniziato la tradizionale assunzione di nuovi dipendenti per gli stabilimenti produttivi di Zhengzhou, in anticipo rispetto al tradizionale calendario stagionale. L’iniziativa era stata bloccata dal lockdown ma sembra che Apple abbia espressamente richiesto di riprendere le selezioni.

Stando a quanto riferisce il sito UDN, l’obiettivo è assicurarsi che ci sia manodopera sufficiente per la costruzione dei nuovi dispositivi, minimizzare l’impatto delle chiusure locali e di potenziali interruzioni nelle catene di fornitura in vista di ulteriori lockdown.

I dirigenti di Apple sarebbero preoccupati riguardo la capacità produttiva, e vogliono essere sicuri che la produzione venga avviata con due mesi di anticipo, tenendo conto che sarebbero stati inizialmente chiesti almeno 30 milioni di unità.

Si vocifera di Apple sempre più interessata anche ad altre nazioni, con l’obiettivo di ridurre la sua dipendenza dalla produzione in Cina. Cupertino sta accelerando su questo fronte e avrebbe richiesto ad alcuni fornitori di incrementare produzione e stabilimenti in India e Vietnam. Nei giorni scorsi Tim Cook ha incontrato il primo ministro del Vietnam per discutere di produzione manifatturiera, commercio e investimenti.

Fonte: macitynet.it

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Apple lancerà un nuovo HomePod 2022 o inizio 2023

Mark Gurman di Bloomberg ha già offerto anticipazioni su un possibile nuovo HomePod descritto in termini di dimensioni e posizionamento di prezzo come una via di mezzo tra il primo HomePod ormai fuori produzione e l’unico modello attualmente a listino HomePod mini: ora anche l’analista Ming Chi Kuo offre anticipazioni in questo senso, precisando anche la possibile finestra temporale per un HomePod entro fine 2022 o al più tardi all’inizio del 2023.

Kuo indica anche che per questo nuovo speaker Apple potrebbe non introdurre molte innovazioni a livello di design hardware. Nel suo post su Twitter l’analista dichiara che indubbiamente gli speaker smart sono uno degli elementi essenziali dell’ecosistema della casa ma ritiene che «Apple stia ancora cercando di capire come avere successo in questo mercato».

Per quanto riguarda il dispositivo in arrivo è probabile che sia Mark Gurman di Bloomberg che Ming Chi Kuo stiano anticipando un HomePod leggermente più grande del Mini, ma non tanto grande come il modello originale mandato presto in pensione: era stato molto apprezzato per l’elevata qualità audio, meno però per le funzioni smart e il prezzo sostenuto.

Così HomePod 2022 o inizio 2023 sembra possa essere un modello leggermente più grande e potente del Mini, superiore anche nel prezzo, un dispositivo che andrebbe a posizionarsi come nuovo modello top a listino, andando a riempire il vuoto lasciato dalla precoce dipartita del predecessore.

Fonte: macitynet.it

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Isolamento vocale, la funzione nascosta che migliora le chiamate su iPhone

Non tutti conoscono una funzionalità nascosta nel Centro di controllo che permette di migliorare istantaneamente la qualità del microfono durante le chiamate sia audio che video.

La funzione si chiama Isolamento vocale (Voice Isolation) e funziona sugli iPhone e gli iPad con iOS 15 o versioni successive che supportano anche l’audio spaziale (iPhone 7 e modelli successivi). Questa impostazione non è intuitiva da trovare e compare solo quando la chiamata è attiva tramite app come WhatsApp o FaceTime. La funzione non è disponibile durante le normali chiamate con l’app Telefono.

Durante una chiamata con queste app, sia audio che video, accedi al Centro di Controllo dall’angolo in alto a destra dell’iPhone o dell’iPad, quindi clicca su Microfono Standard e poi seleziona la voce Isolamento vocale. La terza opzione è Ampio spettro e farà sentire più rumore di sottofondo alle persone con cui stiamo parlando (questa funzione può essere utile quanto ad esempio teniamo il telefono in mano durante un concerto e vogliamo far sentire l’audio ad un amico in call).

Al contrario, Isolamento vocale eliminerà tutti i rumori di fondo e renderà molto più chiara la nostra voce. Come per magia, i rumori di sottofondo scompariranno quasi del tutto, rendendo la chiamata molto più chiara per l’interlocutore. Inoltre, la voce appare più chiara e con volume più alto, simulando la posizione del telefono vicino la bocca anche quando in realtà si trova distante. L’unico compromesso è che la nostra voce suonerà un po’ meccanica, anche se questo aspetto è già presente durante chiamate tramite FaceTime o Zoom.

Isolamento vocale non è però un’impostazione universale, quindi bisognerà abilitarla in ogni app che utilizzi per le chiamate. Inoltre, la funzione è disponibile solo nelle app che hanno integrato la relativa API su iOS e iPadOS, anche se la diffusione è abbastanza ampia. Su iPhone, ad esempio, possiamo sfruttare Isolamento Vocale su WhatsApp, Zoom, Slack, Signal, Instagram e, ovviamente, FaceTime.

Fonte: iPhone Italia

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La funzione “Tap to Pay” esordisce all’Apple Park Visitor Center

“Tap to Pay”, la funzione che permetterà di accettare pagamenti direttamente su iPhone, è ora in fase di test presso l’Apple Park Visitor Center.

Annunciata ufficialmente nel mese di febbraio, la funzione Tap to Pay consentirà ai commercianti di accettare pagamenti contactless tramite le app iOS supportate, semplicemente utilizzando un iPhone XS o modelli successivi. Al momento del pagamento, il commerciante chiederà semplicemente al cliente di tenere il proprio iPhone o Apple Watch (Apple Pay), una carta di credito o di debito contactless o un altro portafoglio digitale vicino all’iPhone di chi deve riceverlo e il pagamento verrà completato in modo sicuro utilizzando la tecnologia NFC.

Da qualche giorno, Apple sta già testando la funzione presso il suo Apple Park Visitor Center a Cupertino. Come si può vedere dal video pubblicato da un utente su Twitter, un dipendente Apple riceve un pagamento contactless Apple Pay direttamente su un iPhone, senza bisogno di alcun terminale di pagamento.

Fonte: iPhone Italia

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Misurare la velocità di internet, i migliori strumenti per il test

Esistono svariati tool online che consentono di verificare l’effettiva velocità della nostra connessione Internet. Si tratta di semplici strumenti che consentono di valutare in modo semplice la banda disponibile da e verso la propria connessione Internet e altri parametri qualitativi quali latenza e jitter.

Per misurare la banda a disposizione in download, tipicamente un piccolo file binario viene scaricato dai webserver di questi servizi verso il browser. In base ai risultati, un successivo file di dimensioni maggiori viene scelto così che il test vero e proprio duri tipicamente sui quindici secondi. Il cosiddetto “throughput” viene misurato più volte al secondo e il dato finale viene calcolato come risultato di una media mobile. In concetto è simile anche per misurare la banda in upload, inviando ai server del servizio scelto, un piccolo insieme di dati a caso. Dopo la lettura di questi dati viene tipicamente effettuato un ulteriore trasferimento di un file più “pesante”, permettendo di ottenere alla fine il valore medio.

Prima di avviare i test

Prima di eseguire un test della velocità della propria connessione sarebbe meglio disconnettere tutti i dispositivi (o disattivare le attività in corso). Per ottenere risultati ottimali qualsiasi applicazione o programma in background deve essere chiuso (eventuali attività potrebbero influire sui risultati). Se possibile disattivate anche eventuali Firewall e Antivirus. Di seguito le differenze tra alcuni dei più noti test per misurare la banda su internet.

Speedtest di Ookla

È uno dei test più noti e permette di verificare la banda disponibile sia da un sito web, sia tramite una utility dedicata per Windows o macOS. Dal sito in questione (si parte da qui)  è possibile selezionare 17 lingue diverse e anche creare un account (utile per tenere traccia dei cambiamenti nel corso del tempo). Il servizio visualizza l’effettiva velocità massima di download e upload, e anche elementi di interesse per i più esperti quali ping, jitter e perdita di pacchetti. Dal punto di vista tecnico per latenza e jitter viene preso in considerazione il round trip time (RTT)m in altre parole il tempo necessario per inviare alcune decine di pacchetti al server e riceverne risposta, il risultato è espresso in millisecondi. Il jitter rappresenta una misura della varianza della latenza.

In un documento di supporto tecnico Ookla spiega come funziona il ping test, spiegando che è un metodo di misurazione del tempo necessario al dispositivo per inviare e ricevere piccole quantità di dati. Il ping e riportato in millisecondi (ms) (1000 millisecondi = 1 secondo). I valori comuni per le connessioni ottiche e via cavo sono fino a 20/ms. Per wireless (2,4 Ghz, 5 Ghz, etc.) fino a 30/ms. La connettività mobile può arrivare anche oltre i 100/ms circa (dipende dalla tipologia di connessione usata). Ookla ritiene un valore inferiore ai 59 ms ottimale per i giochi online.

Fonte: macitynet.it

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