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Le vendite di Apple Watch superano quelle dell’intera industria orologiera svizzera

Sei anni dopo l’introduzione del primo Apple Watch, e in attesa della versione 6 e di una probabile versione SE, l’accessorio della Mela è diventato una forza dirompente nel settore dell’orologeria. Stando ai dati riferiti da Strategy Analytics e Statista, lo scorso anno la Casa di Cupertino ha spedito 30,7 milioni di orologi, dispositivo che – da solo – ha permesso di battere l’intera industria orologiera svizzera, che vanta per lo stesso periodo spedizioni stimate in 21,1 milioni di unità.

Nelle prossime ore Apple dovrebbe presentare nuovi Apple Watch, alzando di nuovo l’asticella con nuovi sensori e in nuovi campi d’azione grazie anche (almeno questo è ciò che vocifera) a una serie di modelli dai costi più abbordabili rispetto agli attuali.

Il mercato dei cosiddetti Wearable è un successo per la Casa di Cupertino: basti considerare i risultati di Apple Watch e degli auricolari AirPods, settore che crescerà ancora con l’arrivo di “AirTags“. La categoria che nei bilanci include i dispositivi indossabili come l’Apple Watch, le casse HomePod e gli accessori come gli AirPods ha visto le vendite crescere costantemente, un segmento che ha registrato vendite per 24,5 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2019 e che vanta già 22,7 miliardi di vendite nei primi nove mesi del 2020.

Fonte: Macitynet.it

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Recensione Parallels Desktop 16

Diversamente dagli anni scorsi, dove le recensioni delle nuove versioni erano una (quasi) routine annuale, in questa occasione Parallels Desktop 16 assume un ruolo molto importante in una nuova era che si sta per aprire per tutti gli utenti Mac.

L’annuncio avvenuto al WWDC circa il passaggio dei Mac all’architettura ARM con processori Silicon comporta molti cambiamenti, uno tra tutti l’abbandono di BootCamp (per il momento) e l’impossibilità di usare Windows nativamente su Mac: la virtualizzazione resta l’unica strada, con prodotti come Parallels che a questo punto diventano chiave per molti utenti.

Windows su Mac 2.0

Considerato il lavoro che sta facendo Apple per il cambio di architettura, è chiaro che in Parallels stanno lavorando altrettanto duramente per garantire la piena compatibilità: il che significa poter funzionare sull’imminente macOS BigSur e poterlo anche virtualizzate, sia su Intel sia quando sarà su Apple Silicon.

Su questo dettaglio Parallels è stata abbastanza timida: nel senso che al momento la versione di Parallels Desktop 16 è pronta per la versione di macOS attuale nel mentre che sono scritte queste righe (macOS Catalina 10.15.6) me è possibile che vedremo novità esclusive quando usciranno i nuovi Mac con i nuovi processori.

L’abbandono di Boot Camp, il software di Apple che supportava il doppio Boot con macOS e Windows sulla stessa macchina è da una parte una grossa opportunità per Parallels dall’altra comporta una serie di lavori da non sottovalutare.

Forse per questo, l’uso di Windows su Mac sul nuovo Parallels Desktop 16 non appare così diverso dalle versioni precedenti, perlomeno nell’estetica, anche se i lavori sotto il cofano sono ben pesanti e giustificano lo sforzo.

Fonte: Macitynet.it

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Apple Marina Bay illuminerà Singapore dal 10 settembre

Apple ha ufficializzato la data di apertura del nuovo store Marina Bay a Singapore, che inaugurerà ufficialmente il prossimo 10 settembre.

Apple Marina Bay Sands ha un design unico a forma di cupola, diverso da qualsiasi altro negozio Apple. La struttura sferica si trova su uno specchio d’acqua che in precedenza era occupato dal mega nightclub Avalon sulla Marina Bay di Singapore, sede del resort di lusso più rinomato del paese.

Lo store è formato da 114 pezzi di vetro curvo che formano una sfera esteticamente stupenda. Si tratta del primo Apple Store di questo tipo mai realizzato dall’azienda. I pannelli aerodinamici della cupola in vetro sono orizzontali, differendo strutturalmente e visivamente dai design geodetici delle tradizionali architetture a cupola. Apple Marina Bay Sands è anche il primo Apple Store a sorgere direttamente sull’acqua.

Guarda in alto si potrà ammirare il tetto della cupola, che è stato progettato per mitigare l’impatto del clima tropicale di Singapore. Una serie di deflettori concentrici si estendono dal vetro e circondano la cupola mentre si restringe verso l’alto, deviando il calore e la luce solare. La cupola è completamente autoportante, grazie all’utilizzo di 10 montanti verticali.

Fonte: iPhone Italia

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Apple pronta ad annunciare l’evento di presentazione degli iPhone 12

Secondo Mark Gurman di Bloomberg, domani Apple svelerà la data di presentazione degli iPhone 12 ma non lancerà alcun nuovo prodotto tramite comunicato stampa.

In un post su Twitter, Gurman smentisce le recenti dichiarazioni dell’affidabile leaker Jon Prosser, il quale proprio ieri ha detto che domani verranno lanciati nuovi Apple Watch e iPad tramite un comunicato stampa.

Secondo Gurman, invece, Apple si limiterà a diramare la data del prossimo evento virtuale che vedrà come protagonisti i nuovi iPhone e i nuovi Apple Watch. Questo evento dovrebbe tenersi comunque nel mese di settembre, ma nelle prossime settimane non sono attesi altri annunci.

Quando verranno presentati gli iPhone 12? Al momento è difficile fare previsioni, ma solitamente Apple annuncia l’evento con una decina di giorni di anticipo. Nel 2019, ad esempio, il keynote di presentazione degli iPhone 11 venne annunciato il 29 agosto e organizzato per il 10 settembre. Se le previsioni di Gurman sono giuste, vuol dire che la presentazione degli iPhone 12 avverrà intorno al 22 settembre.

Fonte: iPhone Italia

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Antitrust giapponese in allerta su App Store

Intensificheremo i controlli sulle pratiche dell’App Store”. E’ quanto ha dichiarato l’antitrust giapponese, la cui attenzione in merito sarebbe stata attirata dalla recente battaglia legale tra Apple ed Epic Games, complice di aver aggirato il regolamento del negozio per evitare di dover versare una commissione sulle transazioni che avvengono attraverso la piattaforma. Sebbene la Japan Fair Trade Commission non abbia ufficialmente avviato un’indagine per mettere al setaccio le linee guida dell’App Store, secondo quanto riferisce Bloomberg presterà maggiore attenzione agli affari di Apple, anche se non è chiaro attraverso quali processi sarà in grado di supervisionarne l’operato.

Oltre alle pressioni del governo, una manciata di sviluppatori di videogiochi nel paese si è pronunciato contro le modalità di gestione dell’App Store, anche se questo piccolo movimento che si sarebbe creato sembrerebbe riguardare più la comunicazione e le relazioni con gli sviluppatori piuttosto che il pedaggio che sono costretti a pagare. «La revisione delle applicazioni spesso è ambigua, soggettiva e irrazionale.

La risposta che Apple dà agli sviluppatori è altrettanto spesso brusca e standard. E nonostante ciò bisogna essere sempre educati, come un servo che chiede al padrone di cos’altro ha bisogno» ha dichiarato Makoto Shoji, fondatore di PrimeTheory, una società che commercializza un servizio chiamato iOS Reject Rescue che ha lo scopo di aiutare gli sviluppatori a districarsi con successo all’interno del processo di approvazione dell’App Store.

Il Giappone ospita alcuni dei più grandi nomi dell’industria dei videogiochi tra cui Square Enix, Bandai Namco e Sony. Ad esempio il 40% delle entrate di Square Enix, nota per la serie Final Fantasy, passa proprio attraverso la vendita delle applicazioni per smartphone. Più che in altri, in questo paese gli sviluppatori sono abituati al fatto che Apple trattiene una commissione pari al 30% poiché Nintendo, negli anni ’80, faceva qualcosa di simile. La maggior parte di loro non sono infastiditi dalla commissione ma punta piuttosto ad avere un servizio migliore da un’azienda del calibro di Apple.

Secondo alcuni di loro le procedure dell’App Store sono oscure e problematiche, soprattutto se messe a confronto con quelle del Play Store di Google. Qui – dicono – il processo di approvazione è più “fluido” e si riesce ad avere una comunicazione migliore, quando serve. Alcuni lamentano le settimane di attesa per la revisione, un ritardo che può costare caro soprattutto alle applicazioni che promuovono eventi stagionali. «Anche se Apple non lo ammetterà mai, penso che ci siano momenti in cui semplicemente dimenticano un elemento che hanno in coda e lo tengono volutamente bloccato come una sorta di sanzione a chi ha un atteggiamento che ritengono sbagliato» conclude Shoji.

Dall’altra parte c’è invece Apple che dice di lavorare costantemente per fornire un supporto di alta qualità alla comunità di sviluppatori giapponese attraverso circa 1.400 consulenti e dipendenti del servizio clienti che risiedono nel paese. Inoltre, il team di revisione delle applicazioni lavora su due fusi orari diversi, e i rappresentanti che parlano la lingua giapponese sono sempre disponibili telefonicamente.

Per quanto riguarda la commissione al 30%, oltre ad Epic Games e gli altri che si sono uniti alla causa, da pochi giorni anche la Russia ha dichiarato di volerla quantomeno ridurre.

Fonte: Macitynet.it

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