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admin1

Mai coprire la Webcam del MacBook

Perché Coprire la Webcam del PC

Molti utenti sono più tranquilli a sapere che la videocamera integrata nel proprio Mac sia coperta; ciò impedisce che vengano catturate immagini private a propria insaputa se per caso un software malevolo o un virus si impossessano del computer. Si tratta di una misura poco ortodossa ma certamente efficace per preservare la propria privacy.

Sulla reale necessità di un oscurante fisico, ci sono varie scuole di pensiero. Ad oggi, nessun malware o software può attivare la webcam di un Mac senza che non venga accesa anche la spia verde (rivelandone dunque l’attività); ma in effetti nulla vieta che ciò possa accadere in futuro. Tanto più che, con iPad Pro, Apple stessa ha implementato un sistema che sgancia magneticamente la webcamquando il tablet è riposto nella custodia. Insomma: la questione esiste.

Danni Irreversibili

Tuttavia, quando si adotta pellicole e protezioni per la webcam, e le si lascia al loro posto al momento della chiusura del display, si rischia di fare danni da centinaia di Euro. In un documento di supporto ufficiale, è Apple stessa a dire che “chiudere il notebook Mac con una copertura sulla videocamera potrebbe danneggiare il display.”

Chiudere il notebook Mac mentre sulla videocamera è applicata una copertura potrebbe danneggiarne il display, in quanto lo spazio tra il display e la tastiera è progettato per sopportare tolleranze minime. Coprire la videocamera integrata potrebbe anche interferire con il sensore di luce ambientale e impedire il funzionamento di funzioni quali la luminosità automatica e True Tone. Invece di utilizzare una copertura per la videocamera, puoi osservare l’indicatore luminoso per capire se la videocamera è attiva e decidere quali app possono utilizzarla in Preferenze di Sistema.

In pratica, il succo è:

“La videocamera FaceTime HD integrata nel Mac è progettata con la massima attenzione alla privacy e utilizza un indicatore luminoso che si illumina di verde quando è attiva. In questo modo, saprai sempre quando la videocamera è accesa.”

E soprattutto:

“La videocamera è progettata in modo che non possa attivarsi senza che si accenda anche l’indicatore luminoso, così consentendoti sempre di capire se è accesa.”

Fonte: Melablog.it

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Twitter non supporta più gli iPhone con iOS 11

Twitter ha annunciato che l’app per iPhone non supporterà più iOS 11 e versioni precedenti del sistema operativo Apple.Questo significa che gli utenti che hanno ancora iOS 11 o versioni precedenti sui loro iPhone dovranno aggiornare almeno a iOS 12 per continuare ad utilizzare l’app Twitter senza problemi. Chi ha dispositivi non compatibili con iOS 12 a breve potrebbe rischiare di non poter più lanciare Twitter sul proprio iPhone.

La modifica è stata inserita nell’ultima versione dell’app, la 8.26, già disponibile su App Store. Questo update richiede infatti un iPhone con iOS 12 o versioni successive e quindi non può essere installato su iOS 11. Al momento non è chiaro per quanto tempo l’app Twitter continuerà comunque a funzionare sui dispositivi con iOS 11.

Se siete utilizzatori di Twitter, il consiglio è di aggiornare il vostro iPhone a iOS 12 o iOS 13, ovviamente se possibile.

Fonte: iPhone Italia

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HomePod, la beta 2 aggiunge il supporto ai servizi multimediali

Sin dal lancio di HomePod uno dei principali punti critici è sempre stato il supporto nativo dei servizi multimediali, un supporto legato indissolubilmente ai servizi Apple. Con la nuova beta 2 arriva però il tanto atteso cambio di rotta.

Con la nuova beta 2 arriva infatti anche il supporto ai servizi di terze parti, una novità annunciata da Apple in sordina con una semplice slide durante la WWDC. Tale novità non include solamente la musica ma anche altri servizi come podcast e audiolibri, anche loro non più legati ai servizi Apple.

Tale novità può rappresentare senza dubbio una buona spinta per le vendite del prodotto, che non ha pienamente convinto e spinto gli utenti verso il suo acquisto. Fino ad oggi infatti era possibile utilizzare i servizi terzi unicamente tramite AirPlay, una limitazione non da poco pensata ovviamente per spingere gli utenti a sottoscrivere servizi Apple. L’azienda sembra quindi essersi finalmente resa conto dei grossi limiti di questa scelta, allentando il nodo e consentendo l’approdo anche di servizi terzi in forma nativa.

Grazie a questa novità anche gli abbonati a servizi come Spotify, Amazon Music, Deezer e altri potranno richiedere a Siri di riprodurre i propri brani preferiti. Non ci saranno insomma più barriere legate al servizio scelto. Resta ovviamente da capire quali servizi avranno intenzione di offrire il supporto allo smart speaker di Cupertino. Al momento infatti è ancora impossibile scegliere un servizio terzo. Gli sviluppatori dovranno infatti aggiornare le proprie applicazioni per offrire il supporto nativo allo smart speaker di Apple.

Fonte: iPhone Italia

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Apple Glass, un concept rivela come potrebbe rivoluzionarci la vita

Un designer ha immaginato alcune delle funzionalità più rivoluzionarie di Apple Glasses. Ve le mostriamo in uno spettacolare video che vi lascerà di stucco.

Un designer, Hacker 34, ha immaginato alcune delle (potenziali) feature più caratteristiche di Apple Glasses, il visore a realtà aumentata a cui si lavora da anni a Cupertino. Il risultato è un dispositivo che ha il potenziale per rivoluzionare le modalità con cui fruiamo della tecnologia, permeando di informazioni utili ogni angolo del nostro mondo visivo.

Contrariamente ad altri concept già visti, quello che vi mostriamo oggi non rappresenta una volo pindarico high-tech; è piuttosto una rappresentazione parecchio realistica delle funzionalità che probabilmente vedremmo su Apple Glasses, se Apple decidesse di lanciarli. Nel video si legge:

“La vista è appena diventata smart. Ecco a voi Apple Glass. Hardware rivoluzionario con due incredibili schermi Retina trasparenti, chip G1, scanner LiDAR avanzato, batteria che dura tutto il giorno, ricarica wireless veloce, controlli Touch su Montatura o AirSwipe, alimentato dal sistema operativo AR più avanzato al mondo rOS, e molto altro.”

Da quel che si vede, Apple Glass si configura esattamente come un paio di AirPods: basta aprire l’astuccio vicino ad iPhone e confermare l’abbinamento; poi, la realtà aumentata viene utilizzata per ritrovare un iPhone smarrito, per leggere notizie e messaggi e per ricevere indicazioni sulle mappe sovraimpresse alla strada. Tutta l’interazione avviene attraverso un misto di comandi vocali con Siri, controlli a sfioro sulla montatura degli occhiali e infine con AirSwipe, cioè movimenti delle mani a mezz’aria.

Per poter interpretare questi ultimi e la realtà circostante, gli occhiali sono infarciti di sensori: Scanner LidAR, sensori di luce ambientale e sensore di prossimità, cui si aggiungono microfono, due display Retina trasparenti e un potente chip G1 Dual Core a coordinare il tutto.

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iPhone 12: ancora problemi in catena di montaggio

Stando alle fonti del Nikkei Asian Review, la produzione di massa di iPhone 12 sta registrando diversi problemi. Ciò significa che potrebbe arrivare con 1 o 2 mesi di ritardo, a causa della crisi sanitaria globale innescata dal Coronavirus.

Sul Web hanno fatto capolino foto e video che mostrano i mockup e modelli in scala 1:1 di iPhone 12, iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max. Ecco che aspetto avranno.

“Quel che si evince ora è che sono stati accumulati mesi di ritardo in termini di produzione di massa, benché Apple stia facendo tutto il possibile per ridurre la possibilità di un rinvio. C’è una possibilità che la scaletta possa comunque essere spostata in avanti.

Alcuni modelli di iPhone potrebbero essere rimandati a inizio ottobre, e non ci sorprenderebbe se ci fossero ulteriori ritardi perché ci sono ancora parecchi test in corso e non sono stati neppure definiti i design finali.”

La buona notizia, insomma, è che rispetto a marzo la situazione è nettamente migliorata, e non sarà necessario rimandare addirittura all’anno prossimo il lancio dei nuovi modelli; la brutta invece è che Apple ha accumulato un enorme ritardo e a questo punto qualche scossone appare inevitabile.

Fonte: Melablog.it

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