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iPhone senza caricabatterie: Apple risarcirà 1.000€ a un utente

L’assenza di caricabatterie nella confezione di iPhone costituisce una violazione delle leggi locali, in alcuni Paesi del mondo. E così, in seguito alla denuncia di un utente, un giudice brasiliano ha condannato Apple a un risarcimento di 1.000€

È da le 2020 che Apple ha rimosso gli accessori dalla confezione di iPhone, per ragioni ambientalistiche. Con questa decisione, infatti, sono stati ridotti i volumi di ingombro del packaging del 70%, con un taglio conseguente di 2 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio ogni anno, pari a 450 mila auto in meno in circolazione sulle strade del mondo. Il fatto che, secondo alcuni analisti, questo giochetto le abbia fruttato quasi 6 miliardi di Euro di fatturato in più è puramente coincidentale.

In ogni caso, a quanto pare, le leggi del Brasile non permetterebbero di vendere un telefono senza caricabatterie, considerato dalle associazioni dei consumatori locali una “parte essenziale” dell’esperienza di uno smartphone. Scrive Tecmundo:

In base all’articolo 39 del Codice dei Consumatori (CDC), la “vendita vincolata” è un abuso punito in Brasile, perché rende illegale vendere telefono e caricabatterie separatamente. Pertanto, Apple è stata condannata dopo aver venduto iPhone e caricatore separatamente a un cliente nella città di Goiânia.

In base al testo della sentenza del giudice Vanderlei Caires Pinheiro […], Apple dovrà risarcire il consumatore di 5.000 Real per aver condotto una ‘vendita vincolata’ coi dispositivi della società.”

La risposta di Apple è stata coerente. Pur rispettando la decisione del giudice, ha fatto presente che la rimozione del caricabatterie dal box di iPhone apporta significativi benefìci per l’ambiente, a livello globale.

Fonte: Melablog

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Visori Meta, Zuckerberg vuole il suo “momento iPhone”

Mark Zuckerberg punta spedito verso i visori a Realtà Aumentata; si parla di 4 lanci di prodotto entro i prossimi 6 anni. Ed è talmente convinto del successo, che si giocherà il tutto per tutto. Anzi, vuole anche lui il suo “momento iPhone.”

Progetto Nazare

La prima generazione di visori AR di Meta, nome in codice Nazare, saranno progettati per funzionare in modo totalmente indipendente dallo smartphone. Al suo posto utilizzeranno una piccola unità esterna -a forma di smartphone e connessa in wireless- che si occuperà di parte dell’elaborazione grafica.

Il dispositivo permetterà di comunicare, informarsi e divertirsi in un sistema totalmente immersivo; una delle feature più importanti sarà infatti la possibilità di interagire con gli ologrammi delle altre persone, come se fossero presenti fisicamente attorno all’utente.

Il primo modello ad essere lanciato nel 2024 sarà indirizzato soprattutto a early adopters e sviluppatori; nel corso dell’anno arriveranno poi degli occhiali AR più economici, nome in codice Hypernova, che si agganceranno allo smartphone per mostrare messaggi e notifiche.

La vera rivoluzione tuttavia arriverà nel 2026, con una versione più avanzata del progetto Nazare, seguita dal visore più leggero, potente e sofisticato di tutti nel 2028.

Momento iPhone

La Realtà Aumentata è l’ossessione di Zuckerberg, ed è “profondamente intrecciata col suo ego” ha spiegato un ex dipendente di Meta; tanto da spingerlo a desiderare fortemente il suo “momento iPhone.” Un momento nella storia personale e dell’informatica, in altre parole, che cambierà per sempre la faccia l’industria, come avvenne per Steve Jobs il 9 gennaio 2007 al Macworld.

Peccato che al tempo nessuno credeva nel progetto iPhone (chi si ricorda i pistolotti sull’assenza di una tastiera fisica?); anzi molti furono spiazzati dall’annuncio, e alcuni –tipo Microsoft– presero in giro Apple per lungo tempo, prima di rendersi davvero conto di cosa era appena successo sotto i loro nasi.

Fonte: Melablog

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iOS 16 con novità per notifiche e funzioni legate alla salute

Il nome in codice del futuro iOS 16 – la versione che Apple dovrebbe mostrare in anteprima nell’ambito della WWDC di giugno – è “Sydney“. A riferirlo è Mark Gurman di Bloomberg nell’ultimo numero della sua newsletter “PowerOn”, spiegando che il nuovo sistema integrerà migliore alle notifiche, nuove funzionalità legate alla salute ma nessun cambiamento rilevante per quanto concerne il design in generale.

“Non mi aspetto una riprogettazione completa dell’interfaccia di iOS”, scrive Gurman, “benché non sia cambiato molto dall’arrivo di iOS 7 quasi un decennio fa. Ma potrebbe arrivare una nuova interfaccia per il multitasking di iPadOS”.

Nell’ambito della Worldwide Developers Conference 2022, che quest’anno si terrà online dal 6 al 10 giugno, Apple presenterà le preview di iOS 16, iPadOS 16, macOS 13, watchOS 9 e tvOS 16. Per quanto riguarda watchOS 9, secondo il redattore di Bloomberg questo offrirà “aggiornamenti importanti” alle funzionalità di monitoraggio di salute e attività. Non sono stati indicati dettagli relativi al futuro macOS 13, neanche indicazioni su qual è il nome scelto (tipicamente riferimento a zone della California).

Fonte: macitynet.it

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Apple Campus, lavoro in presenza dall’11 aprile

Addio sogni di gloria. Dall’11 aprile, anche i dipendenti Apple dovranno tornare a lavorare in presenza. Ecco il piano di rientro di Tim Cook.

Come raccontavamo qualche settimana fa, i dipendenti di Google sono tornati a lavorare in presenza a partire dal 4 aprile. E una circolare interna diramata da Tim Cook ora svela quando toccherà ai colleghi di Apple: si torna a lavorare in presenza dall’11 aprile, anche se in modo soft.

La Contea di Santa Clara, in cui sorgono le sedi di Apple e Google, ha eliminato le restrizioni Covid già da tempo, incluso l’obbligo di mascherina al chiuso. Ciò implica che non esiste nessun vincolo normativo che impedisca di lavorare in ufficio. Il problema infatti è in altro.

Dopo aver ricevuto un bonus di 1.000 dollari per allestire l’ufficio a casa, infatti, i dipendenti di Cupertino hanno rimarcato con vigore una preferenza per il lavoro da remoto.

D’altro canto, Apple preme perché si torni ai vecchi canoni, ed è da mesi che ci prova. L’ultimo tentativo, lo scorso febbraio, era saltato per via della diffusione di Omicron che ha costretto Apple a rimandare i propri piani per la quarta volta consecutiva.

Fonte: Melablog

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Bank of America: la richiesta degli iPhone rimane alta

Gli analisti della Bank of America ritengono che la domanda di iPhone è ancora forte nonostante un recente rapporto affermi che l’azienda abbia tagliato la produzione di iPhone 13 e iPhone SE 3.

Dopo il lancio dell’iPhone SE a marzo, Apple ha tagliato il prezzo di permuta dell’iPhone 12, confermando indirettamente una forte domanda perché l’azienda non ha bisogno di pagare più soldi per convincere le persone a cambiare il vecchio telefono per un nuovo modello.

Gli analisti citano anche un sondaggio di gennaio secondo il quale il 25% degli intervistati possiede ancora un iPhone 8 o modello precedente, indicando che Apple ha un’ottima base di utenti in procinto di cambiare iPhone.

A quanto pare, quindi, la situazione per Apple è migliore del previsto. Cosa ne pensate?

Fonte: iPhone Italia

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