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Cestino smart per la casa, si apre da solo e costa appena 36 euro

Sono ormai tanti, anzi tantissimi, gli accessori smart per la casa. Naturalmente, non dobbiamo pensare solo ai dispositivi connessi, ma anche ad altri che non si connettono ad internet, eppure semplificano la vita quotidiana. Tra questi vi presentiamo il cestino che si apre da solo, e che consente di gettare immondizia senza nessun contatto. Ha tante altre frecce al suo arco e funzionalità, e costa appena 36 euro.

Anzitutto, questo cestino sembra fatto proprio per chi ama una casa moderna e minimale. Il design e il fattore estetico sono davvero interessanti, e sembra un cestino Xiaomi, tanto è minimale nel suo aspetto. La funzione più importante è quella dell’apertura senza contatto. Infatti, è sufficiente passarci sopra la mano, o far rilevare anche un movimento con la gamba, per aprirsi, consentendo così di gettare immondizia senza il minimo contatto.

Tra le altre caratteristiche, anche le sue dimensioni. A fronte di una capienza stimata di 13 litri (ci sono anche versioni più capienti), il cestino ha comunque una larghezza di appena 15 centimetri, dunque adatto per stare in piccoli spazi, magari accanto al letto, in bagno o perché no in cucina. Non solo, è impermeabile, dunque permette anche di essere utilizzato all’aperto. Dato che non teme la pioggia, potrete anche sistemarlo in balcone.

Ad ogni modo, anche se posizionato all’interno, non dovrete preoccuparvi dei cattivi odori, perché ha un sistema di chiusura praticamente ermetica, che non consente agli odori di fuoriuscire.

Fonte: macitynet.it

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Bug di Google non mostra pagine AMP su Safari per iOS 15

Google da qualche tempo non mostra più su iOS 15 le pagine AMP, il formato pensato per accelerare la fruizione dei contenuti sui dispositivi mobili.

Lo sviluppatore Jeff Johnson è stato il primo a notare che Google non offre più link AMP nei risultati delle ricerche quando si usa Safari su iOS 15 e iPadOS 15; modificando lo user agent di Safari sul dispositivo ha notato che le pagine con il framework AMP non sono servite su iOS 15 mentre lo sono con iOS 14.

Johnson ha inizialmente pensato che questa scelta di Google fosse dettata da funzionalità che consentono a Safari di usare estensioni per bloccare le pagine AMP ma Danny Sullivan – un portavoce di Big G – ha riferito che si tratta di un comportamento normale. “È un bug legato a iOS 15 sul quale stiamo lavorando”, ha riferito Sullivan, spiegando ancora che dovrebbe essere risolto a breve.

Presentato nel 2015, il framework AMP, acronimo di “Accelerated Mobile Pages”, è stato originariamente creato da Google come concorrente di Facebook Instant Articles e Apple News; è un formato ottimizzato per la navigazione web mobile e ha lo scopo di aiutare le pagine web a caricarsi più velocemente. Le pagine AMP possono essere memorizzate nella cache da CDN o cache come Cloudflare, consentendo di offrire le pagine più rapidamente. Parte dei contenuti sono spesso eliminati, a volte modificando del tutto o sconvolgendo l’aspetto di alcune pagine web. Il formato in questione non è da tutti gradito ed è stato criticato per aver potenzialmente dato ulteriore controllo sul Web a Google.

Fonte: macitynet.it

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DJI Mini 3, tutto quello che sappiamo fino ad oggi

L’autunno è un mese importante anche per i droni. E’ in questo periodo che spesso saltano fuori dettagli importanti sui nuovi prodotti in uscita. Il brand più caldo, da parecchi anni a questa parte, all’interno di questo panorama è DJI. Ha già fatto parlare di sé con i primi rumor su Mavic 3, che vi invitiamo a leggere a questo indirizzo. Ma che ne è del Mini 3?

La serie Mini di DJI è, per molti, tra le più interessanti. Non solo per il prezzo, che spesso è contenuto, ma anche per le qualità del drone che nel corso degli anni sono sensibilmente migliorate, oltre che per il peso inferiore ai 250 grammi, che ne consente l’utilizzo senza patentino.

Ad oggi, le indiscrezioni su questo possibile Mini 3 non sono moltissime, ma considerando che le precedenti versioni sono state rilasciate proprio nel corso dell’autunno 2019 e 2020, è verosimile che il Mini 3 possa arrivare a novembre prossimo. A tal proposito, in rete di vocifera la data del 15 novembre.

Non sappiamo se queste voci di corridoio saranno confermate, ma al momento non è apparso in rete alcun leak del prodotto, cosa che invece è accaduta per il Mavic 3, sul quale si parla di una possibile release tra ottobre e novembre, con qualche idea di quelle che saranno le migliorie al comparto fotografico.

Pare strana, allora, l’improvvisa voce della data di release del Mini 3, senza alcun supporto di immagini, schemi o altro. Tale voce, però, è arrivata nel momento in cui il concorrente più agguerrito ha presentato i suoi droni, ossia Autel Evo Nano. Da questa presentazione nasce una nuova e diretta sfida tra i due brand, di cui certamente potrà beneficiare l’utente finale.

Fonte: macitynet.it

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iPhone 13 Pro vs. iPhone 12 Pro: vale la pena effettuare l’upgrade?

A breve verranno aperti i preordini di iPhone 13 Pro e tantissimi utenti stanno ancora valutando l’eventuale upgrade da iPhone 12 Pro. Ecco quindi la nostra comparazione dettagliata tra i due modelli.

Design, colori e dimensioni: i due iPhone si equivalgono

Partiamo innanzitutto dalle caratteristiche estetiche: il design resta praticamente identico se non per il notch ridotto sulla parte frontale e per il modulo fotocamera posteriore più grande. A livello di dimensioni, cresce lo spessore del nuovo iPhone 13 Pro di 0,25mm, insieme a 16 grammi in più di peso. I tre colori standard restano identici tra i due dispositivi mentre il Blu Pacifico dell’iPhone 12 Pro viene sostituito dal nuovo Azzurro Sierra.

Per quanto riguarda la resistenza non ci sono assolutamente differenze tra i due modelli: entrambi offrono la resistenza all’acqua certificata IP68 fino a 6 metri di profondità per 30 minuti ed entrambi integrano il layer protettivo del display “Ceramic Shield”. I materiali utilizzati per la realizzazione dei due iPhone non differiscono tra loro: acciaio inossidabile per il frame e vetro sulla parte posteriore.

Le prime vere differenze appaiono nel comparto del display. Il nuovo iPhone 13 Pro offre la modalità ProMotion, dinamica, che porta il refresh rate fino a 120Hz. Il precedente modello ne è sprovvisto, sebbene integri un display pressoché identico in termini di tecnologia (OLED), diagonale (6.1″), contrasto e supporto della gamma cromatica P3.

Cambia, ancora, la luminosità massima che va dagli 800 nit di iPhone 12 Pro ai 1000 nit di iPhone 13 Pro mentre resta invariata quella massima destinata ai contenuti HDR (1200 nit).

I nuovi iPhone 13 Pro offrono un processore più potente, chiamato A15 Bionic. Questo chip offre una nuova CPU da 6-c0re con prestazioni migliori ed una maggiore efficienza energetica. In più, a livello di GPU, troviamo un core in più rispetto a quella presente su iPhone 12 Pro che va da 4-core a 5-core. Anche il Neural Engine viene ottimizzato e potenziato sul nuovo chip di Apple.

Fonte: iPhone Italia

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iPhone 13: 3 cose che Apple non aveva detto

Con l’arrivo di iPhone 13, sono molte le domande che affollano la mente dei lettori. Domande a cui la presentazione di Apple dei giorni scorsi non ha dato risposta. Per esempio, quanto è performante il processore A15 Bionic? E quanta RAM hanno i nuovi iPhone? E quali prodotti ha mandato in pensione? Ve lo diciamo noi.

Chi ha visto il keynote, forse se n’è accorto. Parlando delle prestazioni del chip A15 Bionic, Tim Cook e i suoi non hanno mai fatto riferimenti diretti all’A14; piuttosto c’erano generici riferimenti al “chip per smartphone più veloce al mondo” e alla “grafica più potente del 50% rispetto a qualunque altro chip per smartphone.” Una formulazione mai sentita prima e alquanto sospetta, che ha portato alcuni -e noi tra loro- a temere che fosse un campanello d’allarme: forse, le prestazioni rispetto al modello precedente non sono poi così cambiate.

E ora, siano in grado di suffragare o smentire almeno parzialmente questo dubbio. Un iPhone 13 Pro‌ (nome in codice iPhone14,2) si è guadagnato un punteggio su Metal di 14216, cioè il 55% in più rispetto ai 9123 punti di iPhone 12 Pro‌. Si tratta di un aumento significativo, ma c’è un importante distinguo da fare.

Il chip A15 di iPhone 13 Pro (e pure iPad mini 6) infatti include 6 core CPU (2 ad alte prestazioni e 4 ad lata efficienza) e una GPU a 5 core; iPhone 13‌ and 13 mini, invece, dispongono di un chip A14 con 6 core CPU ma solo 4 core GPU. Ciò deve necessariamente avere un impatto sulle prestazioni globali, ma al momento non abbiamo benchmark che possano dirci come se la cava rispetto all’A14.

RAM iPhone 13

Apple si guarda bene dal comunicare le specifiche di RAM dei suoi prodotti, ma grazie al Web queste informazioni diventano presto di dominio pubblico. Scopriamo così che la linea iPhone 13 dispone del medesimo quantitativo di RAM dei predecessori: 6 GB di RAM per iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro Max, e 4GB di RAM per iPhone 13 e iPhone 13 mini.

Fonte: Melablog

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