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Superbonus, con le blockchain si potrebbero evitare le frodi

«Con la blockchain e l’intelligenza artificiale si possono evitare le frodi. Il Paese colga la criticità emerse nei controlli per il Superbonus per le ristrutturazioni del 110 per cento per fare un passo avanti nell’innovazione e non blocchi le aziende. Sono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro. Siamo disponibili a raccontare il nostro modello».

A dichiararlo è Paul Renda, CEO di Spartantech, start up milanese specializzata nello sviluppo di soluzioni blockchain che vanta tra i progetti LifeCredit, piattaforma nativa blockchain per la gestione di ecobonus e superbonus che ha superato 500 milioni di euro di crediti fiscali contrattualizzati per un totale di più di 100 mila pratiche.

Il riferimento è al superbonus del 110% l’agevolazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione volti a migliorare l’efficienza energetica di case e condomini per la quale il governo ha stanziato miliardi di euro e che da diverse settimane è oggetto di critiche, col risultato di fatto di bloccare cantieri e finanziamenti. Si potrebbe semplificare la gestione, tutelando tutti gli attori coinvolti grazie all’utilizzo della notarizzazione documentale e delle attività svolte dai diversi soggetti coinvolti nel processo attraverso l’utilizzo della tecnologia blockchain.

«Quando abbiamo lanciato Spartantech avevamo un progetto: aiutare migliaia di PMI nell’avere soluzioni blockchain a prezzi accessibili e abilitare massivamente l’ecosistema italiano all’uso di queste tecnologie di frontiera» spiega Renda. «Abbiamo cominciato a lavorare sul Superbonus dall’inizio quando un importante operatore straniero ha iniziato ad investire in Italia grazie a questa misura e per avere la certezza di non incorrere in frodi e, conoscendo come nel mercato italiano le norme possano cambiare rapidamente, ci ha chiesto di sviluppare una soluzione in grado di tutelare la sua operatività».

«Abbiamo creato una soluzione in blockchain proprio per perimetrare la responsabilità all’interno della filiera e mentre la stavamo sviluppando c’è parso subito chiaro che una così grande mole di dati e di pratiche gestite avrebbe necessitato di un uso di machine learning, intelligenza artificiale, che permettessero di comprendere la qualità delle pratiche e quindi dei crediti».

«Grazie a queste soluzioni abbiamo aiutato i clienti nell’individuare le pratiche che contenevano elementi di criticità e analizzarle a fondo in modo da scartarle solo dopo accurate verifiche».

Spartantech a fine gennaio ha annunciato l’ingresso nel capitale di Horsa, realtà ICT italiana attiva nella progettazione, implementazione e gestione di soluzioni IT per le imprese. L’ingresso nel capitale risulta, di fatto, la prima operazione di investimento in Italia, da parte di un operatore industriale, nel settore della blockchain. Horsa ha acquisito il 3,4% del capitale con un investimento di 250 mila euro (pari ad una valorizzazione di 7,5 milioni di euro) mantenendo un’opzione per incrementare la quota acquistata.

Fonte: macitynet.it

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Apple, crisi di chip e componenti in corso di risoluzione

La penuria di chip e componenti elettronici che affliggeva la produzione mondiale è in corso di risoluzione. E per Apple è una buona notizia.

Si inizia a vedere luce in fondo al tunnel. La penuria di chip e componenti elettronici che affliggeva l’intera industria mondiale high-tech si avvia verso una risoluzione. Ed è una buona notizia per Apple, per i suoi partner e in ultima analisi per gli utenti.

Foxconn, il più grande assemblatore di iPhone al mondo, e uno dei principali fornitori di Cupertino, ha annunciato che le difficoltà di approvvigionamento della componentistica iniziano ad allentare la morsa.

Durante i primi due mesi dell’anno, riporta Bloomberg, si sono registrati “miglioramenti importanti” nella disponibilità dei componenti, e ci si aspetta che “le difficoltà complessive nelle forniture” raggiungano un punto di equilibrio verso la seconda metà dell’anno.

Il problema infatti è che, come tanti altri colossi dell’informatica, anche Apple dipende direttamente dai produttori di chip come TSMC; anche per i chip sviluppati internamente come l’M1. Tra i più colpiti dalla pandemia, tuttavia, ci sono stati sicuramente i produttori di display e di chip di gestione del video, il che ha costituito un collo di bottiglia a catena per Foxconn (che non poteva raggiungere i livelli produttivi concordati per mancanza di componenti), per Apple (che non ha potuto soddisfare la domanda, il che le è costato 6 miliardi di dollari in mancate vendite) e per gli utenti (che devono attendere anche oltre un mese per ricevere il Mac o l’iPhone ordinati).

E ad Apple tutto sommato è andata anche bene, perché ha una potenza d’acquisto tale da guadagnarsi la priorità assoluta sulle altre commesse; ma per i piccoli produttori è stato un disastro. Secondo TSMC, è ragionevole supporre che la crisi durerà almeno fino alla fine del 2022; poi finalmente si dovrebbe tornare alla normalità.

Fonte: Melablog

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Tim Cook ancora vittima di stalking: violazioni di domicilio, minacce e foto di pistole cariche

Su richiesta di Apple, la Corte Suprema di Santa Clara ha emesso un ordine restrittivo verso una donna che -stando alle ricostruzioni- avrebbe stalkerato Tim Cook per oltre un anno. La donna, convinta che l’iCEO sia il padre dei suoi figli, gli avrebbe inviato mail con immagini di pistole cariche e avrebbe tentato di violare il suo domicilio.

Stando agli atti, la donna -45enne della Virginia- “potrebbe essere armata” e “intende far ritorno nella residenza di Cook o localizzarlo in altre maniere in futuro.” Sulla base di queste informazioni, il giudice ha ordinato la sospensione del suo porto d’armi, il divieto di avvicinarsi a Cook in persona e di contattarlo via mail.

Apple si è accorta del problema 2020, quando Tim Cook è stato taggato in suo tweet in cui lo denunciava come padre dei suoi due figli; da ottobre a metà novembre 2020, gli avrebbe quindi inviato oltre 200 mail. E in alcune di esse, erano contenute fotografie di una pistola carica e munizioni; in un caso si faceva esplicitamente riferimento alla possibilità di usare una di quelle armi da fuoco per sparare.

Poi, sempre secondo l’accusa, per tutto il 2021 la donna avrebbe tentato di aprire corporation fraudolente con nomi “altamente offensivi” in vari stati incluso quello della California, di New York e della Virginia, utilizzando i dati personali, l’indirizzo di casa e la mail aziendale di Tim Cook.

A ottobre 2021 e dopo oltre un anno di cyberstalking, la donna si è presentata nella residenza privata di Cook a Palo Alto, dove avrebbe chiesto di parlare con l’iCEO prima di essere allontanata -invano- dalla sicurezza.

La polizia è dunque intervenuta dopo la violazione di domicilio, e avrebbe bloccato la donna mentre tentava di fuggire dalla scena con la sua Porsche Macan e una patente di guida scaduta; alle domande dell’agente, la donna avrebbe risposto che le cose potevano “diventare violente.”

Dopo altre tentate incursioni e decine di altre mail, la donna avrebbe inviato una richiesta il 18 dicembre, in cui diceva: “non dobbiamo incontrarci per forza. Dammi 500 milioni cash, poi dimenticherò tutto, ti dimenticherò.” A capodanno 2021, in un suo tweet, scriveva che “Tim Cook si suiciderà nel suo appartamento” e poco dopo ha spedito un’altra mail con scritto “devi iniziare a sloggiare dal tuo appartamento. Tra due settimane mi ci traferisco io, secondo avviso.”

Non è la prima volta che Cook è vittima di stalking; l’ultima tuttavia riguardava un uomo che gli mandava fiori e champagne. Contattata per un commento, Apple si è trincerata dietro un no comment. L’udienza è prevista il 29 marzo.

Fonte: Melablog

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AirTag, aumentano le denunce per stalking

Negli ultimi tempi sono drasticamente aumentate le segnalazioni e le denunce collegate a stalking e a tentativi di furto con AirTag, il portachiavi smart di Apple. Ecco cosa c’è da sapere, e come proteggersi.

Presentato a aprile 2021, AirTag è un piccolo dischetto di plastica e metallo che permette di “non perdere mai di vista le tue cose. Agganciane uno alle chiavi, infilane un altro nello zaino e via: eccoli apparire nell’app Dov’è, la stessa che già usi per localizzare i tuoi dispositivi Apple e rintracciare i tuoi amici e familiari.”

Per impedire “tracciamenti indesiderati” e abusi, Apple ha predisposto una serie di misure tecniche che tuttavia soffrono di diverse limitazioni, e il problema inizia a emergere in tutta la sua complessità. Sempre più dipartimenti di polizia, in particolare in USA, Canada e Australia, hanno infatti diramato avvisi per mettere in guardia contro il rischio stalking con AirTag.

In qualche caso vengono utilizzati per rubare le automobili, in altri invece per pedinare le persone, seguirle nei luoghi che frequentano e scoprire dove vivono. E sui social si è assistito ad una vera e propria esplosione di casi, denunciati soprattutto da donne.

Fonte: Melablog

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iPhone SE+ 5G: svelato (forse) il nome del prossimo entry level di Apple

Che Apple abbia intenzione di lanciare sul mercato un iPhone SE di nuova generazione è ormai chiaro a tutti. I dubbi però non mancano e riguardano principalmente le caratteristiche dello smartphone: che design avrà? quali le novità sotto la scocca?

Prova a rispondere a queste domande l’analista Ross Young, che in passato si è dimostrato una fonte affidabile circa le informazioni “riservate” sull’universo Apple. Stando al suo ultimo cinguettio, il nome del prossimo iPhone della linea SE sarà iPhone SE+ 5G.

Il design del dispositivo sarà praticamente identico a quello dell’attuale generazione: il display LCD sarà ancora una volta da 4,7 pollici, così come sarà ancora presente il Touch ID (integrato nel pulsante Home).

Il supporto alla connettività 5G appare abbastanza scontato, lo stesso vale per la presenza del chip A15 sotto la scocca posteriore in vetro. Il punto di domanda è per quel “Plus”, che Apple ha solitamente utilizzato per smartphone con display dalla diagonale maggiore rispetto al modello “base” (pensate ai 4,7 pollici di iPhone 6 e ai 5,5 pollici di iPhone 6 Plus).

Il perché di questa scelta, al momento, è un mistero.

L’iPhone SE del 2023/24

Altro dettaglio interessante che ci fornisce Ross Young è quella relativo alle dimensioni del schermo del device della gamma SE che Apple getterà nella mischia il prossimo anno.

Dunque, nel 2023 (2024 secondo alcuni) il passaggio ad un display – LCD? OLED? – da ben 5,7 pollici. Per rendere l’idea, si andrebbe oggi a posizionare tra iPhone 13 mini (5,4 pollici) e iPhone 13 (6,1 pollici).

Fonte: Melablog

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