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Netflix fa pagare la condivisione degli account in America latina

Agli utenti di cinque nazioni in America latina Netflix sta chiedendo il pagamento della condivisione degli account se vogliono usare i loro abbonamenti in più abitazioni, un test con il quale l’azienda spera di generare entrate supplementari.

Bloomberg riferisce dell’esperimento di Netflix in Argentina, El Salvador, Guatemala, Honduras e Repubblica Dominicana, nazioni dove sta facendo pagare la condivisione degli account con persone diverse dal proprio nucleo familiare, un tentativo per cercare di limitare il fenomeno della condivisione di account e password, una pratica che secondo l’azienda specializzata nella distribuzione di film e serie TV è la causa principale della perdita di abbonati al servizio di streaming.

Il costo aggiuntivo è di circa 1 euro e 70 in Argentina e di circa 3 euro negli altri paesi, previsto se l’account viene usato in un luogo diverso da quello indicato come principale per più di due settimane.

L’azienda riferisce che la novità non inciderà l’uso di Netflix da dispositivi mobili quali smartphone, tablet o computer portatili, né pregiudicherà il servizio per gli utenti che si trovano in vacanza.

Fonte: macitynet.it

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HomePod 16 disponibile in beta pubblica per HomePod mini, come installarla

Se amate il brivido e volete testare HomePod 16 sul vostro HomePod mini è ora finalmente disponibile la prima beta pubblica, che arriva dopo circa un mese dal lancio della prima developer beta a margine della WWDC 2022.

Per installare la beta pubblica di HomePod 16 avrete bisogno di un HomePod mini e di un iPhone o iPad con iOS 16 o iPadOS 16 (anche beta). Dal dispositivo preferito andate nell’app Casa, successivamente Impostazioni abitazione, entrate in Aggiornamento software e nella sezione Aggiornamenti Beta di HomePod attivate il toggle che vi consentirà di abilitare il download delle release beta sul vostro HomePod mini.

Se avete più di un HomePod mini all’interno della vostra abitazione potrete decidere di attivare gli aggiornamenti solo su determinati HomePod mini. Ricordiamo che non è possibile testare la beta di HomePod 16 sullo speaker di vecchia generazione, che riceverà tuttavia la release finale in autunno.

Apple non ha rilasciato l’elenco delle novità per HomePod 16, ma il nuovo sistema operativo abilita di sicuro il supporto per il protocollo Matter dedicato alla domotica.

Proverete il prossimo major update sul vostro smart speaker?

Fonte: iPhone Italia 

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iOS 16, in arrivo il supporto alle carte virtuali in Safari per lo shopping online

La beta 3 di iOS 16 suggerisce l’arrivo del supporto per le carte virtuali in Safari per lo shopping online.

Nel codice interno di iOS 16 beta 3, rilasciato mercoledì per i soli sviluppatori, Apple ha lavorato a un nuovo sistema per integrare le carte virtuali con il browser Safari al fine di migliorare la sicurezza durante gli acquisti online. Apple Pay fornisce già un numero sicuro per ogni transazione, ma questa nuova funzionalità entra in azione sui siti Web in cui Apple Pay non è accettato.

Alcune banche e fornitori di carte offrono la possibilità di creare delle carte virtuali come opzione per generare un numero alternativo per la tua carta di credito o di debito. In questo modo, se i dati della tua carta vengono esposti, puoi semplicemente cancellare la carta virtuale senza dover chiedere alla tua banca una nuova carta. Alcune banche offrono anche la possibilità di generare una carta virtuale monouso.

Al momento non è chiaro se la funzionalità sarà disponibile per tutti o se richiederà l’adozione da parte di banche e fornitori di carte. Non ci resta che attendere il rilascio della versione finale di iOS 16, che avverrà in autunno, per saperne di più.

Fonte: iPhone Italia

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Apple sforna 49 brevetti per realtà virtuale, aumentata e mista

Se vi fossero ancora dubbi sul fatto che Apple stia preparando un suo visore VR – AR e in generale per la realtà mista (suo punto di forza secondo Ming-Chi Kuo), nuove confermano arrivano da ulteriori brevetti registrati dalla multinazionale di Cupertino nei quali si parla di “metodi e dispositivo per combinare immagini reali e virtuali”.

Nel primo brevetto scovato dal sito AppleWorld.Today, Apple spiega che nelle esperienze di Realtà Aumentata gli oggetti virtuali vengono mostrati con una rappresentazione che tiene conto del fatto che l’utente è presente; nelle esperienze di realtà mista, una scena è presentata includendo immagini di oggetti reali nella scena nel quale l’utente è presente. Il brevetto mostra la possibilità di combinare immagini reali e virtuali con frame rate elevati, risolvendo complesse sfide legate a problematiche computazionali.

Nel documento si evidenzia una delle implementazioni previste, con una tecnica che consente di ottenere da un determinato pixel un valore reale e uno virtuale, e gestire canali alfa tenendo conto del corretto grado di trasparenza/opacità per le immagini reali e virtuali.

In un diverso brevetto, Apple ha previsto un sistema per il rendering dell’audio spaziale in base all’orientamento di testa e busto dell’utente, un meccanismo che sembra essere pensato per l’uso con cuffie e visori per la Realtà Mista.

Fonte:macitynet.it

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Napster prepara il ritorno con criptovalute e NFT

Napster, azienda che un tempo era sinonimo di file-sharing, è divenuta nel corso del tempo una piattaforma che offre un servizio legalizzato a pagamento, e ora vuole rilanciare l’attività intorno alle criptovalute e i token non fungibili (NFT).

Con la riorganizzazione della nuova entità, Napster Innovation Foundation prevede l’emissione di token $NAPSTER utilizzando il protocollo di blockchain Algorand per snellire le funzionalità esistenti, nonché sbloccare nuove opzioni per la creazione di valore nel contesto della musica in streaming.

“Stiamo entrando nell’era dello streaming a valore aggiunto della musica, che costituisce uno dei pochi settori commerciali di crescita e in cui l’adozione della tecnologia blockchain ha immediatamente senso per tutti”, spiega Emmy Lovell, amministratrice delegata a interim di Napster. “Si tratta di una tecnologia su cui i creatori di musica, gli ascoltatori e i titolari di proprietà intellettuale fanno già grande affidamento. Il Web3 offre un’opportunità per approfondire, estendere e migliorare l’ecosistema musicale”.

“Napster è un’impresa solida e autosufficiente, nonché un marchio iconico”, ha dichiarato Matt Zhang, fondatore e amministratore delegato di Hivemind, società amministratrice del consorzio che ha acquisito Napster. “Il nostro investimento nell’azienda rispecchia una visione a lungo termine e molto più ampia rispetto all’ambiente di contrattazione a breve termine degli asset crypto. Al contrario, intravediamo un’ottima opportunità per creare valore di lunga durata, applicando la programmazione Web3 a un’attività esistente abilitata dalla tecnologia.”

La mossa di Napster è simile a quella di LimeWire (altro noto programma di file sharing noto a chi ha vissuto le evoluzioni del mondo online all’inizio del millennio), che ha annunciato il ritorno con iniziative che ruotano intorno al mondo degli NFT, distribuendo con la tecnologia dei Non-Fungible Token contenuti come brani inediti, demo mai pubblicati, artwork, versioni dal vivo di brani e materiale registrato nel backstage.

Avvalendosi della tecnologia peer-to-peer, introdotta all’epoca da Napster e oggi utilizzata nella blockchain, l’incarnazione iniziale di Napster aveva portato alla creazione di un nuovo metodo per la distribuzione della musica. Negli anni successivi l’attività è evoluta in un servizio di streaming musicale in abbonamento pienamente legale. Ora Napster ritorna in qualche modo alle origini, lanciando un ecosistema decentrato incentrato sulla musica a tutto vantaggio dei fan, dei creatori di musica e dei titolari di diritti.

Fonte: macitynet.it 

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