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iPhone 12: 5G per molti, ma non per tutti

Stando ad una nota agli investitori di Mehdi Hosseini per Susquehanna, Apple non ha la minima intenzione di lanciare iPhone 12 col 5G allo stesso momento in tutto il mondo. Una notizia che si scontra con lo scenario a cui eravamo preparati, e che troverebbe giustificazione nel tentativo di risparmiare sui costi di produzione.

iPhone 12: nel 2020 arrivano ben 4 nuovi modelli (+ iPhone SE2)

Sorpresa. Stando ad un analista, i nuovi modelli di iPhone in arrivo l’anno prossimo non sarebbero quattro, bensì cinque. E avranno tutti connettività 5G.

Fino ad oggi, le uniche indiscrezioni di un certo spessore che possedevamo su iPhone 12 e sul lancio del 5G provenivano da Ming Chi Kuo; a suo dire, quest’anno è lecito aspettarsi 1 modello primaverile derivato da iPhone SE (momentaneamente ribattezzato iPhone SE2 o iPhone 9), seguito da due modelli intermedi con supporto al 5G ma privi di mmWave a settembre, più altri due di punta col pieno supporto a mmWave, la tecnologia che libera il vero potenziale del 5G.

A dire dell’analista, tutti questi modelli saranno disponibili inizialmente negli USA, in Canada, Giappone, Corea e UK, per poi espandersi al resto dei mercati globali; in alcuni casi, nell’ottica di ridurre i costi di produzione, pare che Cupertino potrebbe disabilitare la funzionalità sub-6GHz nei paesi che non offrono 5G o che hanno una scarsa penetrazione dei servizi di nuova generazione.

Tuttavia, Hosseini dissente e spiega che piuttosto gli iPhone col 5G verranno lanciati in due ondate separate: una a settembre 2020 e l’altra gennaio 2021. E la ragione è che Tim Cook spera di aver approntato per allora un chip 5G completamente sviluppato in casa e non commissionato a Qualcomm:

“Il lancio ritardato, secondo le nostre verifiche, deriva dalla decisione di Apple di produrre internamente i moduli Antenna-in-Package (AiP) piuttosto che acquistarli da terze parti.”

Il che, ovviamente, si tradurrebbe in un gigantesco risparmio per Cupertino che a sua volta potrebbe riflettersi in un interessante calo di prezzi per l’utente finale. E ciò riguarderebbe sia i modelli di punta con mmWave (la versione piu performante del 5G con velocità teoriche fino a oltre 1 Gbps), sia quelli intermedi col solo Sub-6GHz (più lento di mmWave, ma comunque più veloce del 4G LTE e dotato di maggiore gittata).

Vedremo chi ha ragione tra i due analisti, anche se c’è da dire che -ad oggi- Kuo gode di uno storico d’affidabilità molto maggiore nelle proprie anticipazioni.

Fonte: Melablog.it

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È successo davvero: Amazon, Google ed Apple insieme per la smart home globale

Nel mondo della tecnologia esistono da sempre diversi assembramenti, capitanati essenzialmente dai produttori che detengono le maggiori quote di mercato in quegli ambiti. Tra questi non possiamo non pensare ad Amazon, Apple e Google.

I tre giganti sono attori principali anche nel segmento della casa smart, producendo diverse tipologie di prodotti connessi. Nelle ultime ore è successo l’imprevedibile: i tre giganti si sono alleati per lavorare insieme allo sviluppo di uno standard comune che migliori l’accessibilità e la semplificazione dei sistemi e dei dispositivi pensati per la smart home. Nella partnership troviamo anche la ZigBee Alliance, la quale include IKEA, Philips Lighting e Samsung SmartThings. L’obiettivo è realizzare il progetto denominato  Connected Home over IP, il quale probabilmente prevederà l’integrazione o quantomeno la coesistenza di Alexa, Siri e Google Assistant.

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Pixelmator Pro 1.5.4 su Mac aumenta la risoluzione delle immagini

Gli sviluppatori di Pixelmator Team (qui la nostra intervista) hanno rilasciato Pixelmator Pro 1.5.4, importante aggiornamento del pluripremiato software Mac per l’editing e ritocco di immagini.

L’aggiornamento in questione integra la “ML Super Resolution”, funzionalità che sfrutta il machine learning per aumentare la risoluzione delle immagini sfruttando tecniche di apprendimento automatico definite “all’avanguardia”.

“Negli ultimi anni il Machine Learning si è rivelata la tecnologia più interessante nell’ambito dell’editing delle immagini e l’abbiamo sfruttata appieno con una serie di funzionalità specifiche”, riferisce Saulius Dailide, uno dei fondatori di Pixelmator Team. “Grazie alla nuova funzionalità ML Super Resolution, gli utenti possono incrementare la risoluzione di qualsiasi immagine con un click, mantenendo allo stesso tempo la qualità, operazione semplicemente impossibile senza il ricorso all’IA”.

“ML Super Resolution” è stata integrata sfruttando la tecnologia Core ML 3 e secondo gli sviluppatori è il primo tool di questo tipo disponibile per i consumatori. Sfruttando particolari tecniche di apprendimento automatico, la funzione consente di incrementare la risoluzione delle immagini – siano esse foto, illustrazioni, dipinti o disegni – pur conservando texture, bordure e altri dettagli. Altra peculiarità di questa funzione in fase di upscaling (‘incremento della risoluzione) è la rimozione di “intelligente” di rumore e artefatti frutto delle tecnologie di compressione delle immagini. La funzione può essere richiamata con un click, come algoritmo quando si modifica la dimensione dell’immagine o come algoritmo quando si ridimensiona un oggetto rispetto a un punto di riferimento (vale a dire il punto fisso delle trasformazioni).

La tecnologia alla base dell’upscaling di “ML Super Resolution” crea una rappresentazione dell’immagine con oltre 100 canali di profondità, individuando caratteristiche quali angoli, pattern, texture, gradienti e colori. I canali sono poi scalati separatamente e ricombinati in un’unica immagine. Tutto ciò avviene in pochi secondi sui Mac recenti; su dispositivi più vecchi potrebbe essere necessario anche più di un minuto. Le performance sono migliori sulle macchine con più GPU o eGPU AMD Navi.

Pixelmator Pro 1.5.4 migliora anche la funzionalità ML Denoise, camera noise e lo strumento per la rimozione degli artefatti. Gli sviluppatori affermano che ML Denoise è dalle 2 alle 4 volte migliore nei tempi di analisi e rimozione del rumore.

Pixelmator Pro 1.5.4 richiede macOS 10.13 o versioni seguenti, “pesa” 178,7 MB ed è in vendita a 43,99 euro sul Mac App Store.

Fonte: Macitynet.it

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Il decennio di iPhone, ha creato e distrutto industrie cambiando il mondo

Per diversi analisti e osservatori non ci sono dubbi: quello che va terminando è il decennio di iPhone, un periodo durante il quale lo smartphone si è trasformato da dispositivo per pochi nerd e appassionati a oggetto di consumo nelle mani di milioni, miliardi di persone.

All’inizio del decennio di iPhone Apple era un costruttore di computer con un fiorente business nei lettori MP3, ora è una delle multinazionali più grandi e ricche del pianeta. Con la crescita e la diffusione di iPhone diverse industrie storiche sono state quasi cancellate, mentre sono nati numerosi nuovi business e settori, uno per ogni funzione offerta da iPhone e dagli smartphone Android che hanno preso ispirazione dal rivoluzionario smartphone di Cupertino.

Nel primo trimestre del 2010 Apple ha venduto 8,7 milioni di iPhone: sono diventati 47 milioni nel primo trimestre del 2018. Secondo i dati di vendita ufficiali nel decennio di iPhone Apple ha venduto 1,4 miliardi di unità che si prevede arriveranno a quasi 1,6 miliardi includendo le vendite di quest’anno. iPhone è il primo dispositivo che gli utenti usano quando si svegliano e l’ultimo prima di dormire, così come è aumentato progressivamente il tempo in ore dedicato allo smartphone ogni giorno.

iPhone ha rivoluzionato i telefoni cellulari, Internet, ma anche le fotocamere, i navigatori GPS, le videocamere e molto altro ancora. L’esempio più lampante è costituito proprio dal mercato delle fotocamere compatte: ne sono state vendute 109 milioni nel 2010, sono diminuite fino a solamente 9 milioni nel 2018, ultimo anno per cui sono disponibili dati completi.

«Senza dubbio è il prodotto di tecnologia di consumo di maggiore impatto negli ultimi dieci anni» dichiara Gene Munster, storico analista che segue Apple e fondatore di Loup Ventures, riportato da CNBC. E ancora «Puoi esaminare ogni funzione del telefono e pensare alle società da miliardi di dollari che sono state create attorno a queste. Colpisce quasi ogni aspetto della nostra vita» conclude l’analista.

Gli esempi più eclatanti sono Uber e Lyft, insieme valgono oltre 60 miliardi di dollari. Ma si può continuare con Instagram e le fotografie, la pubblicità localizzata di Google Maps, gli acquisti online da smartphone, le consegne di cibo a domicilio, i video online da YouTube passando per Netflix, fino ad arrivare a NFC e la rivoluzione dei pagamenti digitali in attesa di quella delle banche.

Fonte: Macitynet.it

Apple, test genetico gratuito ai dipendenti

Tra i tanti benefit che la mela offre ai propri dipendenti ora ce n’è un nuovo: si tratta del test genetico gratuito che permette di scoprire la probabilità di sviluppare determinate malattie nella vita.

La novità è stata resa possibile grazie alla partnership tra AC Wellness, il servizio sanitario privato e indipendente di Apple, e Color Genomics, una società di tecnologia per la salute che fornisce assistenza sanitaria avanzata attraverso la genetica clinica. Per i dipendenti della mela, d’ora in avanti, l’accesso ai servizi è totalmente gratuito.

I test offerti, tuttavia, non sono analisi diagnostiche; in realtà, viene semplicemente analizzata la presenza di particolari mutazioni genetiche associate a determinate gravi malattie come cancro o problemi caridiovascolari. In altre parole, parliamo della predisposizione a sviluppare in seguito vere e proprie patologie.

Ma non è una condanna a morte: molto infatti dipende dai fattori ambientali e dalle nostre abitudini. I test genetici servono più che altro a capire come correggere lo stile di vita, in modo da assicurarsi una lunga e piacevole esistenza.

Per esempio, metà della popolazione italiana possiede la predisposizione genetica all’intolleranza al lattosio, ma poi solo una piccola porzione ne manifesta i sintomi; e tra l’altro, l’incidenza a livello percentuale varia significativamente a seconda delle zone, in base alla dieta prevalente e a molte altre caratteristiche (la malattia conclamata tende a svilupparsi più al Sud e nelle isole.)

Infine, anche chi è geneticamente protetto dall’intolleranza al lattosio può sviluppare la malattia in qualche stadio della vita, di solito per fortuna in modo transitorio.

La tecnologia che sta dietro a questi test è complessa ma non è costosa né fantascientifica. Anzi, oggi -Anno Domini 2019- perfino in Italia è possibile effettuare test genetici addirittura a domicilio, con un semplice tampone buccale che si ordina su Amazon.

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